La (ri)scoperta turistica della grotta azzurra

Più volte il destino di Capri ha incrociato quello di personaggi tedeschi.

Già abbiamo parlato qualche tempo fa del magnate Krupp e la cultura tedesca a Capri.

Anche la Grotta Azzurra deve in qualche modo la celebrità, almeno quella iniziale, a dei turisti tedeschi: la grotta era già nota da tempo agli abitanti dell’isola, ma nel 1826 il pescatore Angelo Ferraro vi accompagnò per primo due tedeschi che dimoravano sull’isola, lo scrittore August Kopisch ed il pittore Maler Ernst Fries.

Il pescatore Ferraro stimolato dalla voglia tutta romantica dei due tedeschi di conoscere bellezze naturalistiche inesplorate aveva colto le “possibilita turistiche” della grotta e, infatti, al ritorno in Germania Kopisch pubblicò uno scritto (August Kopisch: Beschreibung der Insel Capri – Wiederentdeckung der Blauen Grotte 1826, vedi link sotto) dove descrisse in dettaglio le meraviglie della grotta, rendendola così famosa.

Dallo scritto di Kopisch:

Das angenehme Gefühl von einem Phänomen so außerordentlicher Schönheit überrascht worden zu sein, wo ich nur alte Trümmer vermutet, ward dadurch bis zum Überreiz erhöht, daß das zauberisch flammende Blau des Wassers in der Grotte für mich damals ein unerklärbares Rätsel geblieben war.
(La piacevole sensazione di essere sorpreso da un fenomeno di tale straordinaria bellezza, laddove mi aspettavo soltanto vecchie macerie, risultò essere così intensa, che quel magico fiammante azzurro dell’acqua della grotta rimase per me in quel momento un mistero inspiegabile.)

Per approfondire il tema:

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