I Diari di Portanapoli vi augurano buon Martedì Grasso!
I Diari di Portanapoli vi augurano buon Martedì Grasso!
Finalmente ho avuto il tempo di farle:
Le chiacchiere sono un tipico dolce carnevalizio, praticamente conosciuto in tutta la penisola con nomi diversi. In Campania noi le chiamiamo chiacchiere, sono semplici da fare ed hanno anche un bell’aspetto.
Tradizionalmente si preparano il giovedì, anche se a me prima di oggi non è stato possibile farle!
Naturalmente ho preparato anche il sanguinaccio (però quello fatto solo col cioccolato).
Per approfondimenti:
La parola carnevale, come tutti sanno, viene dal latino carnem levare (togliere la carne) perchè proprio il martedì, detto “grasso”, è l’ultimo giorno in cui è possibile mangiare carne prima che inizi il lungo periodo “di magro” della Quaresima (i quaranta giorni che precedono la santa Pasqua).
Nel passato la quaresima portò ad elaborare una cucina di magro particolarmente fantasiosa e saporita, perchè essendo proibite le carni e tutti i condimenti derivati dai grassi animali, bisognava pur ingegnarsi in qualche modo per dare sapore ai cibi. Nacquero in questo modo tanti piatti della nostra cucina tradizionale che sono oggi i pilastri della dieta mediterranea.
Per rendere più efficace il messaggio e l’obbligo della quaresima, nel medioevo si era soliti rappresentare allegoricamente la battaglia tra il Carnevale e la Quaresima, dove il Carnevale era rappresentato da una persona paffuta, gioiosa seguita da una schiera di prosciutti, lardi, salami, mentre la Quaresima da un personaggio smunto, magro, pallido, seguito da sardine, pesci e baccalà. I due combattevano strenuamente, anche se alla fine vinceva sempre la quaresima imponendo per quaranta giorni le sue proibizioni.
Famoso è il quadro del pittore fiammingo Pieter Bruegel, “La battaglia tra il Carnevale e la Quaresima”, che rappresenta la citata allegoria e che può essere ammirato su questa pagina:
http://en.wikipedia.org/wiki/The_Fight_Between_Carnival_and_Lent
Per approfondimenti:
Carnevale addò te truove, Natale e Pasca a’ casa toia.
(Carnevale dove ti trovi, Natale e Pasqua a casa tua)
Chi di noi non si è trovato in prossimita delle feste a dover decidere dove e come trascorrerle? Ebbene, l’antica saggezza popolare napoletana suggerisce che Carnevale si possa trascorrere dove si vuole, magari in compagnia di amici, mentre Natale e Pasqua sono preferibilmente feste da vivere in famiglia.
Tradizionalmente il carnevale napoletano inizia il17 gennaio, nel giorno di Sant’Antonio Abate.
Anche se la festa napoletana, come tutte le celebrazioni carnevalesche, ha origini antichissime, le prime notizie documentate risalgono al secolo XVI, dove però la festa del travestimento e delle maschere era riservata solamente ai nobili. Ben presto però il popolo scoprì il fascino ed il potere delle maschere, creando e raffinando figure che già appartenevano alla cultura popolare. La maschera di Pulcinella e le mezze maschere come la “Vecchia ‘o Carnevale“, la Zeza, Don Nicola sono il risultato di questo processo.
Oggi a Napoli non ci sono sfilate di carri allegorici o altre manifestazioni pubbliche, che invece troviamo in altre località campane. Tra i giovani c’è invece l’usanza di trascorrere il veglione di carnevale tra amici oppure in locali, dove si organizzano feste in maschera.
Ma forse è la cucina la vera protagonista del carnevale napoletano, con piatti ricchi come la lasagna e dolci di antica tradizione come il migliaccio, il sanguinaccio e le chiacchiere.
Per approfondimenti:
La tradizione del carnevale napoletano è molto antica, ma oggi a Napoli più che con feste e sfilate, come in altre località, si manifesta attraverso le specialità gastronomiche carnevalesche, per cui si può parlare di un vero e proprio carnevale in cucina!
Le ricette di Carnevale a Napoli (e nel resto della Campania) hanno tutte in comune la ricchezza degli ingredienti, la sontuosità dei piatti ed il fritto, visto che l’olio era caro e poteva essere usato in abbondanza solo durante le grandi feste.
Regina della cucina di carnevale è ovviamente la Lasagna, l’ultima grande festa del palato prima della lunga quaresima, giusto quindi farla quanto più ricca possibile.
Per secondo poi carne mista al ragù o braciole di maiale. Altro secondo ricco e saporito sono i fegatini di maiale con contorno di friarielli.
Passando ai dolci abbiamo il migliaccio e le chiacchiere, quest’ultime note anche in altre zone d’Italia, ma con nomi diversi. Le chiacchiere vanno accompagnate dal sanguinaccio, dove intingerle. Un tempo era fatto col sangue di maiale, oggi è soltanto una crema più o meno liquida di cioccolato. Infine anche le zeppole fritte vengono preparate a carnevale, ma a Napoli si cucinano soprattutto il giorno di San Giuseppe (19 Marzo), per cui prendono anche il nome di Zeppole di San Giuseppe.
Altri articoli
Anche la Campania nel periodo carnevalizio è sede di numerosi eventi e feste tradizionali.
Riportiamo qui alcuni fra gli eventi più importanti del Carnevale 2009 in Campania.
Approfondimenti: