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Il Chiostro Grande

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 Certosa di San Martino

Splendido esempio dell’arte napoletana seicentesca, il Chiostro Grande della Certosa di San Martino è caratterizzato da colonne di ordine dorico-toscano, dal cimiterino dei monaci certosini, dalle statue del loggiato, dai busti dei santi certosini sui portali, dal finto pozzo nel centro e da numerosi alberi da frutto.<!– –>

[ foto by Massim.- Photoblues ]

Partenopei, ovvero Napoletani

Castel dellOvo

Castel dell'Ovo, Napoli

Spesso i cittadini di Napoli vengono chiamati anche Partenopei.

Il motivo è da ricondurre all’antico mito di Partenope, una delle sirene che tentarono di ammaliare Ulisse col proprio canto: sconfitta dall’ingegnoso trucco dell’eroe omerico, la sirena si lasciò vagare in mare, sino ad approdare esausta sull’isolotto di Megaride (dove ora sorge il Castel dell’Ovo). Lì i primi greci, che giunsero nel golfo tra il IX e VII sec. a. C. , fondarono un insediamento abitato in onore della sirena Partenope, che ne assunse così il nome.
Con gli anni il villaggio Partenope si sviluppò espandendosi verso la collina di Pizzofalcone, proprio difronte all’isolotto di Megaride. Si pensò così di fondare un nuovo insediamento, più verso l’entroterra, dove la città si sarebbe potuta espandere al meglio. Fu così che nell’area dell’attuale centro storico fu fondata Neapolis (= città nuova, dal greco) , mentre il vecchio villaggio fu chiamato Palepolis (= città vecchia).

Approfondimenti:

Isolotti della Gaiola

E’ stata una vera sorpresa visitare gli isolotti della Gaiola, poco conosciuti ma bellissimi che possono essere ammirati da Capo di Posillipo a Napoli.

Ecco una delle foto che ho scattato:

Isolotti della Gaiola. Posillipo, Napoli

Isolotti della Gaiola. Posillipo, Napoli

Ed ecco una vista dall’alto del posto attraverso le mappe satellitari di google:

Immagine dal satellite (google maps)

Fabula Vergiliana – Racconti emozionali serali

Nella suggestiva scenografia dell’area archeologica del complesso monumentale della Chiesa di San Lorenzo Maggiore a Napoli, i narratori dell’arte dell’associazione “Mani e Vulcani“, raccontano le vicende di Virgilio poeta, ma anche mago, come tante leggende napoletane lo ricordano.
I narratori, illuminati da fiaccole e lanterne, guidano il pubblico in un viaggio immaginario nel tempo, accompagnandoli  nell’area ipogea, a circa sette metri sotto il piano di calpestio della chiesa, negli ambienti dell’antico mercato romano.
Il filo conduttore delle storie è il manoscritto anonimo “Cronaca di Partenope” del 1300, conservato alla Biblioteca Nazionale di Napoli, che riporta le fantastiche vicende napoletane del poeta latino.

Le rappresentazioni si svolgono nel fine settimana, solitamente in due turni serali. La prenotazione è obbligatoria. Maggiori informazioni e prenotazioni:

Prosegue il restauro della “Borbonica sotterranea”

Nell’Ottocento i Borboni fecero costruire una galleria sotterranea collegante Piazza del Plebiscito con la zona di Chiaia, per essere usata sia come via di fuga verso il mare dei Re residenti a Palazzo Reale sia per consentire un rapido accesso dei militari in difesa della residenza reale.
Nel Novencento il tunnel fu abbandonato, per essere poi usato soltanto come rifugio antiaereo nel corso della seconda guerra mondiale o deposito di auto nella seconda metà del secolo.

Nel marzo 2005 un gruppo di speleologi guidato dal Dr. Geol. Gianluca Minin, che è impegnato da diversi anni in attività di verifiche statiche e lavori di messa in sicurezza delle cavità presenti nel sottosuolo di Napoli, entrò nel Tunnel Borbonico per realizzare alcuni rilievi; il Tunnel si presentava all’epoca in uno stato di totale degrado ed abbandono, invaso da centinaia di metri cubi di detriti e rifiuti legati ai lavori di scavo del LTR e a sversamenti abusivi. I rilievi consentirono di ammirare la bellezza di un’opera civile da anni dimenticata e portarono, al contempo, alla scoperta di diverse cavità non censite ubicate in aree limitrofe al Tunnel migliorando la conoscenza del sottosuolo dell’area di Monte Echia.

Il dottor Minin ideava così il progetto “Borbonica Sotterranea”: a partire da quel periodo il gruppo di speleologi ha contribuito a migliorare lo stato del Tunnel ripulendo numerosi ambienti ed illuminandolo fino a consentire una facile e gradevole passeggiata. Interventi specifici sono stati dedicati al rifacimento delle mura borboniche,  al recupero di alcune auto d’epoca ritrovate nelle cave ed all’illuminazione scenografica delle gallerie scavate nel tufo.

I lavori proseguono e si conta di aprire al pubblico quanto prima la “Borbonica sotterranea” .

Di seguito un video della Raitre regionale dedicato all’argomento:

Altre informazioni utili: