La parola carnevale, come tutti sanno, viene dal latino carnem levare (togliere la carne) perchè proprio il martedì, detto “grasso”, è l’ultimo giorno in cui è possibile mangiare carne prima che inizi il lungo periodo “di magro” della Quaresima (i quaranta giorni che precedono la santa Pasqua).
Nel passato la quaresima portò ad elaborare una cucina di magro particolarmente fantasiosa e saporita, perchè essendo proibite le carni e tutti i condimenti derivati dai grassi animali, bisognava pur ingegnarsi in qualche modo per dare sapore ai cibi. Nacquero in questo modo tanti piatti della nostra cucina tradizionale che sono oggi i pilastri della dieta mediterranea.
Per rendere più efficace il messaggio e l’obbligo della quaresima, nel medioevo si era soliti rappresentare allegoricamente la battaglia tra il Carnevale e la Quaresima, dove il Carnevale era rappresentato da una persona paffuta, gioiosa seguita da una schiera di prosciutti, lardi, salami, mentre la Quaresima da un personaggio smunto, magro, pallido, seguito da sardine, pesci e baccalà. I due combattevano strenuamente, anche se alla fine vinceva sempre la quaresima imponendo per quaranta giorni le sue proibizioni.
Famoso è il quadro del pittore fiammingo Pieter Bruegel, “La battaglia tra il Carnevale e la Quaresima”, che rappresenta la citata allegoria e che può essere ammirato su questa pagina:
http://en.wikipedia.org/wiki/The_Fight_Between_Carnival_and_Lent
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