Lo diciamo a Napoli, spesso rivolto ad un amico, in segno di bonario rimprovero per una sua azione che ha avuto (o potrebbe avere) conseguenze spiacevoli o imprevedibili.
Ma questa frase non avrebbe altrettanto peso o colore se non fosse accompagnata da un inequivocabile gesto: le mani giunte vengono portate al torace e poi allontanate ripetutamente.
Questo è un gesto dai molti significati, per la cui comprensione spesso è fondamentale il contesto in cui viene fatto, come pure l’espressione del viso. Può indicare impazienza, “Ti vuoi muovere?”, ma anche rassegnazione e principio di rabbia quando non si hanno più risorse: “Ma cosa vuoi ancora da me?”.
Nell’immagine una illustrazione di Francesca.
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