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Ricette di Carnevale

La tradizione del carnevale napoletano è molto antica, ma oggi a Napoli più che con feste e sfilate, come in altre località, si manifesta attraverso le specialità gastronomiche carnevalesche, per cui si può parlare di un vero e proprio carnevale in cucina!

Le ricette di Carnevale a Napoli (e nel resto della Campania) hanno tutte in comune la ricchezza degli ingredienti, la sontuosità dei piatti ed il fritto, visto che l’olio era caro e poteva essere usato in abbondanza solo durante le grandi feste.

Regina della cucina di carnevale è ovviamente la Lasagna, l’ultima grande festa del palato prima della lunga quaresima, giusto quindi farla quanto più ricca possibile.
Per secondo poi carne mista al ragù o braciole di maiale. Altro secondo ricco e saporito sono i fegatini di maiale con contorno di friarielli.
Passando ai dolci abbiamo il migliaccio e le chiacchiere, quest’ultime note anche in altre zone d’Italia, ma con nomi diversi. Le chiacchiere vanno accompagnate dal sanguinaccio, dove intingerle. Un tempo era fatto col sangue di maiale, oggi è soltanto una crema più o meno liquida di cioccolato. Infine anche le zeppole fritte vengono preparate a carnevale, ma a Napoli si cucinano soprattutto il giorno di San Giuseppe (19 Marzo), per cui prendono anche il nome di Zeppole di San Giuseppe.

Altri articoli

Carnevale 2009 in Campania

Anche la Campania nel periodo carnevalizio è sede di numerosi eventi e feste tradizionali.

Riportiamo qui alcuni fra gli eventi più importanti del Carnevale 2009 in Campania.

  • Ruzzola del formaggio – Pontelandolfo (BN) dal 17 gennaio al 24 febbraio 2009
    A Pontelandolfo (provincia di Benevento) il gioco della “Ruzzola del formaggio” ricorda un’antica tradizione contadina da sempre caratteristica di questo paese.
    Info: www.pontelandolfonews.com
  • “Le Quadriglie”, Carnevale Palmese  – Palma Campania (NA), 22-24 febbraio 2009
    I gruppi carnevaleschi locali, ossia le quadriglie,  si sfidano nella storica gara musicale che coinvolge l’intero paese
    Info: www.carnevalepalmese.eu
  • Carnevale Gesualdino – Gesualdo (AV) , 22-24 febbraio 2009
    Numerosi eventi caratterizzano il Carnevale Gesualdino. L’apertura è affidata a Miss Irpinia, che dopo aver tagliato il nastro, avvia il lungo corteo di auto d’epoca seguite da carri, sfilate di gruppi in maschera e dai cavalieri del Palio.
    Info: www.prolocogesualdo.it
  • Carnevale di Agropoli – Agropoli (SA), 20-24 febbraio 2009
    Programma molto vario ed articolato,  4 giorni di festeggiamenti con una colorata e briosa sfilata di carri.
    Info: www.carnevalediagropoli.it
  • Carnevale di Capua – Capua (CE), 19-24 febbraio 2009
    Giunto alla sua 123° edizione, anche quest’anno il carnevale di capua offre un programma ricco di appuntamenti che culminano nella tradizionale sfilata dei carri allegorici.
    Info: www.capuaonline.it

Approfondimenti:

Ma chi t’ha fatto fa’?

Ma chi t’ha fatto fa’?

Ma chi t’ha fatto fa’?

Lo diciamo a Napoli, spesso rivolto ad un amico, in segno di bonario rimprovero per una sua azione che ha avuto (o potrebbe avere) conseguenze spiacevoli o imprevedibili.

Ma questa frase non avrebbe altrettanto peso o colore se non fosse accompagnata da un inequivocabile gesto: le mani giunte vengono portate al torace e poi allontanate ripetutamente.

Questo è un gesto dai molti significati, per la cui comprensione spesso è fondamentale il contesto in cui viene fatto, come pure l’espressione del viso. Può indicare impazienza, “Ti vuoi muovere?”, ma anche rassegnazione e principio di rabbia quando non si hanno più risorse: “Ma cosa vuoi ancora da me?”.

Nell’immagine una illustrazione di Francesca.

Maggiori informazioni:

Processioni del Venerdì Santo a Sorrento

Le Processioni del Venerdì Santo in Penisola Sorrentina sono un appuntamento di grande intensità e suggestione nel panorama dei riti pasquali in Campania.
Insieme alle celebrazioni della Settimana Santa di Procida, le processioni che si svolgono in penisola presentano tanto al visitatore esterno, quanto al fedele un insieme di elementi eterogenei, che fondono intensa devozione religiosa, tradizione secolare e folklore locale in riti di origine antica.

Sono almeno una ventina le processioni che si svolgono in penisola sorrentina, tra la notte del giovedì e del venerdì , ognuna organizzata da una diversa confraternita. Queste si svolgono nei diversi comuni sorrentini, attraversando molte delle più note strade della penisola: chi si trova in quei posti durante la settimana santa non potrà non notare i cortei che si svolgono a Massa Lubrense o a Piano di Sorrento, Sant’Agnello o Meta di Sorrento.

Le più note sono comunque le due che si svolgono a Sorrento, ossia la processione dell’Addolorata organizzata dalla Venerabile Arciconfraternita di Santa Monica e la processione del Cristo Morto organizzata dalla Venerabile Arciconfraternita della Morte.

La processione dell’Addolorata, detta anche della “Visita ai Sepolcri“, si svolge a Sorrento nel cuore della notte tra il il Giovedì ed il Venerdi Santo (il rientro in chiesa avviene sempre tra le cinque e le sei del mattino).
I confratelli sono vestiti con un saio bianco (“processione bianca“) col capo ed il viso coperti da un cappuccio. Nella processione vengono portati la statua della Madonna Addolorata ed i simboli del martirio di Gesù.

La processione del Cristo Morto si svolge a Sorrento la sera del Venerdì Santo ed è una delle processioni più antiche d’Italia.
La processione rievoca il trasporto del Cristo Morto, rappresentato da una splendida statua lignea portata in corteo.
I partecipanti indossano un saio nero (“processione nera“) ed hanno sempre il volto nascosto da un cappuccio.

    La Settimana Santa di Procida

    Procida

    Procida

    In Campania la Settimana Santa è celebrata ovunque con suggestive processioni e riti di antica tradizione. Si pensi ad esempio alle Processioni del Venerdì Santo che si svolgono nella penisola sorrentina.
    Meno conosciuti, ma altrettanto suggestivi sono i riti della Settimana Santa di Procida, senza dubbio tra quelli più coinvolgenti e sentiti dalla popolazione, infatti vi partecipa almeno un terzo degli abitanti dell’isola.

    La settimana comincia con la Domenica delle Palme, con i fedeli che si recano in chiesa con un rametto di ulivo che sarà poi benedetto dal parroco. Dopo la messa, il sacerdote conduce una processione e nel pomeriggio ci si reca al cimitero per portare ai defunti i rametti benedetti.

    Il giovedì c’è la processione degli Apostoli incappucciati. I confratelli del Santissimo Sacramento, dopo il rito della Lavanda dei Piedi, si incappucciano e con una croce sulle spalle ed una corona di spine sulla testa, vanno in processione scortati da un centurione romano.

    Il venerdì si svolge quella che è una delle più antiche tradizioni di Procida, la Processione del Venerdì Santo che risale addirittura al Seicento, con il corteo dei carri allegorici dei Misteri, che precedono le statue del Cristo Morto e dell’Addolorata, il baldacchino funebre e la banda musicale. Molto suggestivi sono proprio i Misteri, che  sono rappresentazioni plastiche di scene dal Vecchio Testamento e dal Vangelo, realizzati artigianalmente ogni anno dai procidani.

    Per approfondire:

    Partenopei, ovvero Napoletani

    Castel dellOvo

    Castel dell'Ovo, Napoli

    Spesso i cittadini di Napoli vengono chiamati anche Partenopei.

    Il motivo è da ricondurre all’antico mito di Partenope, una delle sirene che tentarono di ammaliare Ulisse col proprio canto: sconfitta dall’ingegnoso trucco dell’eroe omerico, la sirena si lasciò vagare in mare, sino ad approdare esausta sull’isolotto di Megaride (dove ora sorge il Castel dell’Ovo). Lì i primi greci, che giunsero nel golfo tra il IX e VII sec. a. C. , fondarono un insediamento abitato in onore della sirena Partenope, che ne assunse così il nome.
    Con gli anni il villaggio Partenope si sviluppò espandendosi verso la collina di Pizzofalcone, proprio difronte all’isolotto di Megaride. Si pensò così di fondare un nuovo insediamento, più verso l’entroterra, dove la città si sarebbe potuta espandere al meglio. Fu così che nell’area dell’attuale centro storico fu fondata Neapolis (= città nuova, dal greco) , mentre il vecchio villaggio fu chiamato Palepolis (= città vecchia).

    Approfondimenti:

    Krupp e la cultura tedesca a Capri

    Continua a Capri la rassegna dedicata a Friedrich Alfred Krupp, il magnate tedesco innamorato dell’isola dove era solito trascorrere i mesi invernali.

    La rassegna si concluderà il 30 aprile 2009.

    Ecco i prossimi eventi:

    Marzo 2009 – Conferenza “L’ingegno di Emilio Mayer”
    Intitolazione slargo Centro Artigianato all’Ing. Emilio Mayer

    3 aprile 2009 – ore 10.30
    Conferenza : “Gli abitanti del mare da Krupp ad oggi “ per le scuole
    a cura della Stazione Zoologica di Napoli
    Centro Congressi Capri

    4-25 aprile 2009
    Mostra e conferenza “Scienziati tedeschi a Capri tra fine ‘800 ed inizio ‘900”
    Sale del Centro Caprense I.Cerio

    30 aprile 2009
    ore 10.00 – Cerimonia di chiusura eventi
    Scoprimento della lapide in memoria di A.F. Krupp
    Atrio del Palazzo Municipale
    ore 11,30 – Lancio nello specchio d’acqua prospiciente via Krupp, nella baia di Marina Piccola di una corona a ricordo di A.F. Krupp e dei protagonisti della cultura tedesca a Capri.

    La leggenda di Positano e della Madonna Assunta

    La chiesa di Santa Maria Assunta

    La chiesa di Santa Maria Assunta

    Il nome Positano ha un’origine affascinante legata alla leggenda della Madonna Assunta.

    Si narra che nel medioevo un veliero che navigava lungo la costa si fosse fermato a causa di una improvvisa bonaccia proprio di fronte alla spiaggia di Positano. I marinai tentarono con tutta la loro esperienza di far ripartire la nave, ma i loro sforzi risultarono vani a causa della mancanza di vento. A quel punto udirono una voce proveniente  da un’icona bizantina della Madonna Assunta che trasportavano a bordo e che diceva “posa, posa, posa,…”, cioè fermati in quel posto (da cui il nome) . Il capitano interpretò il miracolo come la manifestazione della volontà della Madonna di restare in quelle terre ed ordinò ai suoi uomini di fermarsi; subito dopo il vento tornò a soffiare e così poterono dirigersi verso la spiaggia di Positano. Lí consegnarono l’icona ai Positanesi, che accolsero il dono con grande gioia edificando una chiesa nei pressi della spiaggia, nel punto in cui l’icona della Madonna Assunta si era prodigiosamente spostata da sola nel cuore della notte.

    A questi link trovate la storia completa ed altre informazioni sulla chiesa:

    La Candelora

    La Candelora è, tra le feste religiose italiane, una delle più antiche e ricche di tradizione e conosce in ogni regione aspetti tipici legati alle usanze, alla cultura ed alla cucina del posto.

    La festa della Candelora è celebrata dalla Chiesa Cattolica il 2 febbraio per commemorare la Presentazione del Signore al tempio di Gerusalemme; inoltre la ricorrenza celebra anche il rito di Purificazione di Maria, che la Vergine aveva eseguito 40 giorni dopo la nascita di Gesù, in conformità con la legge ebraica secondo cui una donna era considerata impura dopo la nascita di un figlio maschio. Il nome candelora è invece il termine popolare attribuito dai fedeli alla festa, perchè in questo giorno si benedicono le candele.

    Col tempo la ricorrenza, vista anche la sua particolare collocazione nel candelario, soprattutto nelle regioni meridionali ha assunto una valenza anche meteorologica per interpretare l’andamento climatico della stagione e ricavare indicazioni circa la fine dell’inverno, come alcuni provervi, noti oramai solo ai più anziani, ricordano: “Cannelora , ‘state dinto , vierno fora”.

    In penisola sorrentina la ricorrenza ricade a poca distanza dalle feste di alcuni importanti santi patroni e grandi festeggiamenti si celebrano il 14 febbraio quando la terra comincia a risvegliarsi dal torpore invernale. Un proverbio in penisola, che ricorda tali santi, recita “San Biase o sole pe case / San Catiello ‘o sole ‘o Castiello / Sant’Antonino ‘o sole pe marine”.
    Sempre nelle regioni costiere, si è soliti accendere i ceri benedetti in caso di tempeste di mare o se si attende il ritorno di qualcuno uscito con l’imbarcazione durante l’intemperia.
    In Campania il ricordo culinario del 2 febbraio e’ legato al migliaccio dolce.

    Per approfondire:

    Fabula Vergiliana – Racconti emozionali serali

    Nella suggestiva scenografia dell’area archeologica del complesso monumentale della Chiesa di San Lorenzo Maggiore a Napoli, i narratori dell’arte dell’associazione “Mani e Vulcani“, raccontano le vicende di Virgilio poeta, ma anche mago, come tante leggende napoletane lo ricordano.
    I narratori, illuminati da fiaccole e lanterne, guidano il pubblico in un viaggio immaginario nel tempo, accompagnandoli  nell’area ipogea, a circa sette metri sotto il piano di calpestio della chiesa, negli ambienti dell’antico mercato romano.
    Il filo conduttore delle storie è il manoscritto anonimo “Cronaca di Partenope” del 1300, conservato alla Biblioteca Nazionale di Napoli, che riporta le fantastiche vicende napoletane del poeta latino.

    Le rappresentazioni si svolgono nel fine settimana, solitamente in due turni serali. La prenotazione è obbligatoria. Maggiori informazioni e prenotazioni:

    La maschera di Pulcinella

    Sono lieta di inaugurare I diari di Portanapoli con una personale interpretazione di Pulcinella, la maschera guida di Portanapoli che ho disegnato in numerosi articoli per il sito. Lo stile di questi disegni è veloce ed immediato i colori son forti, dato dall’uso dei pennarelli; la mia immaginazione ha reso Pulcinella una persona vera, non più maschera, ma un personaggio che vive ed illustra le pagine di Portanapoli.

    testi ed immagini di Francesca Buommino

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    testi ed immagini di Francesca Buommino

    testi ed immagini di Francesca Buommino

    Articoli pubblicati su Pulcinella