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Offerte Estate 2009 a Sorrento

Luglio ed Agosto sono in mesi in cui  Sorrento e le altre località della  Penisola Sorrentina presentano una grande varietà di attività culturali, manifestazioni e sagre paesane per offrire svago e richiami di interesse ai tanti turisti italiani e stranieri che trascorrono le vacanze d’estate sulla costa delle sirene.

In questo periodo molti albergatori vengono incontro alla richieste dei turisti offrendo promozioni, pacchetti estate, last minute ed offerte speciali per l’estate in case vacanze, appartamenti, ville, alberghi e bed and breakfast.

Spesso vengono proposte serate romantiche in ristoranti a picco sul mare, visite guidate nei borghi dei Monti Lattari oppure nelle botteghe artigiane della costa; altri invece puntano sul turismo eno-gastronomico offrendo corsi di cucina o visite nelle fattorie per conoscere  la gastronomia e le specialità tipiche della Penisola sorrentina

Per cercare le varie offerte:

Altre informazioni:

Il casatiello

Fetta di casatiello

Fetta di casatiello rustico

Uno dei simboli della cucina di Pasqua in Campania è senza dubbio il casatiello.

Esso ha la forma di una ciambella, può essere dolce o salato (rustico), ed è caratterizzato esteticamente da uova crude con il loro guscio che si mettono a mò di decorazione sopra l’impasto prima di essere infornato. Le uova vengono fissate alla ciambella da due striscioline di pasta incrociate.

Il casatiello rustico altro non è che il tortano napoletano imbottito decorato con le uova crude così come spiegato sopra.
Spesso invece di fare un tortano imbottito, si può preparare un tortano semplice con sugna, parmigiano e romano e decorarlo sempre con le uova.

Per il casatiello dolce, invece, si fa un impasto simile a quello delle brioche (uova, farina, latte, burro o strutto, zucchero),  impiegando gli ingrediendi in fasi diverse, in quanto la lievitazione dura molte ore.

Per approfondire:

Mostra di Vincenzo Gemito

Si è aperta il 29 Marzo al Museo Pignatelli e durerà fino al 5 Luglio 2009 la mostra su Vincenzo Gemito, il grande scultore napoletano che a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento fu uno dei più apprezzati intepreti della scultura europea.

La mostra ospiterà circa 200 lavori del maestro Gemito, dalle terraccotti giovanili ai memorabili bronzi che lo hanno reso celebre. Esposti anche circa 80 disegni realizzati a penna, matita, carboncino ed altre tecniche.

La mostra fa parte del ciclo delle grandi mostre della primavera in Campania.


Per maggiori informazioni:

Cerasa

Cerasa (s.f.) = Ciliegia

Il termine si riscontra in molti dialetti del centrosud e deriva dal greco antico κέρασος = ciliegia, pronunciato “cherasoi”, da cui deriva anche il termine latino cerasum.

E’ una parola che incontriamo spesso nella poesia napoletana e nella canzone napoletana.

Ad esempio nel famoso testo de ‘E spingule francese di Di Giacomo – De Leva:

[…]
E tene ‘a faccia
comme ffronne ‘e rosa
e tene ‘a vocca
comm’a na cerasa
[…]

Oppure in ‘A pizza resa celebre da Aurelio Fierro:

Io te ‘ncuntraje:
na vocca rossa comm’a na cerasa,
na pelle prufumata ‘e fronne ‘e rose….
io te ‘ncuntraje…
[…]

La (ri)scoperta turistica della grotta azzurra

Più volte il destino di Capri ha incrociato quello di personaggi tedeschi.

Già abbiamo parlato qualche tempo fa del magnate Krupp e la cultura tedesca a Capri.

Anche la Grotta Azzurra deve in qualche modo la celebrità, almeno quella iniziale, a dei turisti tedeschi: la grotta era già nota da tempo agli abitanti dell’isola, ma nel 1826 il pescatore Angelo Ferraro vi accompagnò per primo due tedeschi che dimoravano sull’isola, lo scrittore August Kopisch ed il pittore Maler Ernst Fries.

Il pescatore Ferraro stimolato dalla voglia tutta romantica dei due tedeschi di conoscere bellezze naturalistiche inesplorate aveva colto le “possibilita turistiche” della grotta e, infatti, al ritorno in Germania Kopisch pubblicò uno scritto (August Kopisch: Beschreibung der Insel Capri – Wiederentdeckung der Blauen Grotte 1826, vedi link sotto) dove descrisse in dettaglio le meraviglie della grotta, rendendola così famosa.

Dallo scritto di Kopisch:

Das angenehme Gefühl von einem Phänomen so außerordentlicher Schönheit überrascht worden zu sein, wo ich nur alte Trümmer vermutet, ward dadurch bis zum Überreiz erhöht, daß das zauberisch flammende Blau des Wassers in der Grotte für mich damals ein unerklärbares Rätsel geblieben war.
(La piacevole sensazione di essere sorpreso da un fenomeno di tale straordinaria bellezza, laddove mi aspettavo soltanto vecchie macerie, risultò essere così intensa, che quel magico fiammante azzurro dell’acqua della grotta rimase per me in quel momento un mistero inspiegabile.)

Per approfondire il tema:

Pasqua in costiera amalfitana

Costiera amalfitana

Costiera amalfitana

Le vacanze di Pasqua in Costiera Amalfitana sono ormai un classico del turismo campano. Località come Amalfi, Positano, Praiano, Ravello si riempiono di visitatori italiani e stranieri, aprendo così la stagione turistica.

Il visitatore potrà partecipare ai riti della Settimana Santa, conoscendo le tradizioni della Costa d’Amalfi. Soprattutto nella vicina Penisola Sorrentina potrá assistere alle coinvolgenti processioni del venerdì santo. Il clima mite primaverile inoltre consentirà di fare escursioni in barca, passeggiate nei borghi costieri e godere dei primi bagni di sole. Inoltre sarà possibile esplorare i sentieri dei Monti Lattari che offrono viste mozzafiato sul mare.

Albergatori ed operatori turistici attirano i visitatori di Pasqua con promozioni, pacchetti viaggi ed offerte speciali per brevi vacanze in hotels, bed and breakfast e case vacanze. Per conoscere queste offerte:

Visite guidate al Maggio dei Monumenti 2009

Nel corso dei cinque week-end del Maggio dei Monumenti 2009, dal 1 maggio al 2 giugno, sono state previste cinque visite guidate lungo particolari itinerari che aiutano a (ri)scoprire il cuore di Napoli.

Ecco i percorsi delle visite guidate:

  1. Decumano InferioreDa Piazza del Gesù al Duomo
  2. Decumano MaggioreDa Castel Capuano a Port’Alba
  3. Da Castel dell’Ovo a Piazza San Domenico MaggioreDa Borgo Marinari a Mezzocannone
  4. Dal Museo Archeologico al Teatro RomanoDalla Sanità all’ Anticaglia
  5. Itinerario Borsa-MercatoDa Porta Nolana a Piazza Calenda

Per maggiori informazioni:

Le altre notizie sul Maggio dei Monumenti:

La cucina e le ricette di pasqua

La Settimana Santa napoletana è scandita da una serie di eventi religiosi legati ai riti ed alla liturgia della Pasqua, pressappoco come in tutta Italia: si parte dai rametti d’ulivo della Domenica delle Palme, seguono poi lo struscio ed i sepolcri al giovedì, le processioni del venerdì, fino allo sciogliersi della Gloria (il suono di campane che annuncia la Resurrezione) alla Domenica di Pasqua.

Nel Golfo di Napoli inoltre, chi è ancora legato alla tradizione, accompagna la settimana santa anche con una serie di riti gastronomici che scandiscono il ritmo delle giornate, fino alla preparazione del menù pasquale ed alla gita della pasquetta.

Riporto di qui di seguito la tradizione nella mia famiglia.

  • Mercoledì: preparazione dei taralli di Pasqua (ciambelle dolci fatte con uova, zucchero, farina e scorza di limone)
  • Giovedì: preparazione della pastiera.
    Il menù della cena prevede spaghetti con le vongole o frutti di mare (o zuppa con i frutti di mare) e per secondo  ricotta salata, uova sode, carciofi bolliti intinti nell’olio.
  • Venerdì: rigorosamente bisognerebbe digiunare, ma noi abbiamo sempre mangiato leggero, tipo verdure, un pò di pasta o un pò di pesce in bianco.
  • Sabato: è il giorno della preparazione del Casatiello, la celebre torta salata ripiena di uova, formaggio e salumi (per me è il punto più alto della gastronomia pasquale 🙂 ). Il casatiello lo mangiamo poi in serata con carne alla pizzaiola o frattaglie in umido. In genere se ne fanno due, il secondo si mangia il lunedì.
  • Domenica: il menù pasquale prevede minestra con brodo di gallina, agnello stufato con uova e piselli, carciofi bolliti, fritto misto (ricotta fritta, carciofi fritti) e la famosa fellata (affettato misto di salami, dove non deve mancare la soppressata ed il capocollo)
  • Lunedì: giorno dedicato alla gita fuori casa dove si mangia il casatiello (ancora più buono dopo un paio di giorni) oppure se si resta casa si fa un menu simile a quello della domenica con le rimanenze del giorno prima, variando il primo piatto.

Sarebbe bello conoscere anche la “tradizione gastronomica pasquale” di chi legge, non solo in Campania, ma anche nella altre regioni d’Italia; vi invito a scriverle qui sotto nei commenti.

Squali: predatori dei mari

Domani, 13 Marzo 2009, si inaugura alla Città delle Scienza di Napoli la mostra “Squali: predatori dei mari”, realizzata dalla Fondazione Idis-Città della Scienza in collaborazione con la Stazione Zoologica Anton Dohrn.

La mostra ha l’obiettivo di far conoscere gli squali ed il loro habitat al grande pubblico, volendo sfatare i tanti luoghi comuni che circondano questi affascinanti predatori dei mari  e sensibilizzando il visitatore sull’importanza della salvaguardia della specie, fondamentale per la conservazione degli ecosistemi marini.

Uno squalo bianco di 5 metri ed uno squalo elefante di 6,20 metri sono le attrazione principale della mostra, il cui percorso espositivo è diviso in 12 sezioni, con modelli in grandezza naturale, campioni preservati in alcool, filmati multimediali, foto, disegni e exhibit interattivi.
Per maggiori informazioni:

Offerte Pasqua 2009 a Napoli

Le vacanze di Pasqua sono un periodo ideale per visitare Napoli e scoprire tutti i tesori e le bellezze di questa città d’arte.

Molti alberghi e bed and breakfast offrono in questo periodo promozioni e pacchetti su misura per una visita di due-tre giorni, spesso con escursioni e visite guidate incluse. Inoltre per chi effettua soggiorni brevi di almeno tre giorni c’è anche possibilità di affittare appartamenti e godere così di tutte le comodità, come una cucina propria per prepare il pranzo pasquale.

Per avere una panoramica completa delle strutture ricettive e delle offerte:

Offerte,  promozioni e pacchetti:

Gnocchi al ragù

Gnocchi al ragù

Gnocchi al ragù

Gli gnocchi della domenica, quelli profumati, che ti saziano con una porzione, ma che te ne mangi sempre due, quelli che pregusti già al sabato quando avverti l’odore del ragù che sta a pippiare dinto o’ tiano, quelli che vorresti conservare per il lunedì, ma che finiscono sempre immancabilmente la domenica sera… si, proprio questi gnocchi ha fatto Donna Elisabetta e ce ne ha mandato un piatto per farli gustare pure a noi (grazie a Davide per le fotografie).

Di seguito trovate la sua ricetta per gli gnocchi di patate ed alcuni sughi per il condimento:

Via Toledo

Via Toledo è una delle strade più famose di Napoli, eppure il suo nome ha conosciuto una storia travagliata negli ultimi 150 anni.

Nata nel 1536 per volere del vicerè Pedro Toledo, ne conservò il nome fino al 1870 quando poi si decise di rinominarla in “Via Roma, già Toledo” per festeggiare la presa di Roma, futura capitale del Regno d’Italia.
I Napoletani, già diffidenti verso la nuova casata regnante non accolsero al meglio il cambio di nome e per tale motivo le nuove targhe furono vegliate a lungo dalle Guardie Municipali, in previsione di passionali attacchi a base di scalpello e martello.

Ma si possono cambiare la targhe, non le abitudini: negli anni Settanta del secolo scorso ricordo ancora che in molti per indicare questa strada dicevano “ngoppa a Tuledo” (sulla via Toledo), benchè fosse passato un secolo dal cambio di nome.

Finalmente negli anni Novanta l’arteria ha riacquistato il suo vecchio nome, con buona pace dei tanti Napoletani che avevano cominciato a chiamarla via Roma: oggi, girando per Napoli, potete chiamarla col nome ufficiale di Via Toledo o quello conservato temporaneamente per un secolo e mezzo di Via Roma, le attuali generazioni vi capiranno in entrambi i casi. In futuro, chi sa…?

Per approfondire:

I sepolcri e lo struscio

Come è noto al Giovedì Santo la tradizione pasquale e la liturgia della Settimana Santa prevede che i fedeli vadano a visitare i sepolcri nelle chiese, che, secondo un’antica tradizione, devono essere almeno tre e sempre in numero dispari.

Questo rito viene comunemente indicato come il “giro dei sepolcri”, ma a Napoli (e a quanto pare in buona parte del Campania) si usa anche il termine struscio.

Una delle spiegazioni più plausibili che ho trovato circa l’origine del termine risale addirittura ad un bando del Settecento, quando a Napoli durante la settimana santa fu imposto (così come era già tradizione in Spagna) il divieto di circolare con cavalli e carri, divieto confinato successivamente poi alla sola via Toledo. I fedeli, che in gran numero osservavano il rito dei sepolcri, erano quindi costretti a circolare a piedi lungo la principale arteria cittadina. Visto il gran numero di persone, il passeggio era lento e si procedeva quindi strusciando (strisciando) i piedi lentamente sul selciato ed anche le stoffe ancora rigide dei vestiti nuovi indossati per l’occasione, strusciavano tra di loro producendo un suono sommesso.

La leggenda della pastiera

Pastiera

Pastiera

Regina della pasticceria campana, simbolo della Pasqua napoletana, la pastiera da sempre  accompagna la Settimana Santa in Campania con i suoi intensi profumi e l’inconfondibile aroma.

Di origine antichissima, risalirebbe ai culti pagani che celebravano l’arrivo della primavera, la pastiera ha legato il suo mito addirittura alla leggenda di Partenope e della fondazione di Napoli. La sirena, con la sua voce melodiosa e dolcissima aveva incantato gli abitanti del Golfo di Napoli, i quali, per ringraziarla, le portarono sette doni, ognuno dei quali con un preciso significato simbolico: la farina, la ricotta, le uova, il grano cotto nel latte, i fiori di arancio, le spezie e lo zucchero. La sirena Partenope gradì i doni e li raccolse per portarli alle sua dimora al cospetto degli dei, i quali combinarono in modo divino gli ingredienti, trasformandoli così nella pastiera, una delizia più dolce e soave del canto della stessa Partenope.

Per approfondire: